L’esistenza raccolta in un canestro
di chiocciole, tante quante le simulazioni
se in famiglia un bimbo
– frangetta unta da maresciallo –
corre dal babbo. E mimano insieme
gialli uragani e soldatini.
Sognano baleniere che s’arenano
e dagli anfibi è un formicolare
di battaglia.
Il mestolo col fucile,
la casamatta in un armadio.
Il padre insegna
con garbo
la violenza dei normali.
S’è spento soltanto con la tosse
il pupetto lanoso. Adesso dormono
felici
il loro letto caldo
dopo i giochi di guerra.
Alla telegiornale di sottofondo
nessuno guarda
una lingua di sabbia
dove cantano morte
fanfare vere
e acceca altri carni infantili
cromo un barbaglio di contraeree.
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