La casa è uno straniero
ed era meglio
l’indigenza piuttosto
che l’affresco sui muri,
i vestiti nuovi
la midolla di pane
le ansie materiche
dove ti racchiudo.
La casa è uno straniero
di tanti promemoria
e calamite sul frigo,
come rivivesse su fornelli
e cappa angolare
la spuma
di un atollo a testa rasa.
La casa è uno straniero
due lingue
cretti e corridoi, nascondini
come con te,
io richiesta inesaudita
che filtro via
dalle persiane.
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